Tales from the Machine Room |
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Come al solito tutti stanno dimostrando le loro (in)capacita' organizzative, cosi' finisco impelagato in questa faccenda. Ok, una giornata fuori dall'ufficio ed ho anche la possibilita' di visitare l'ufficio francese. Vabbe'.
Mi ritrovo cosi' a cercare disperatamente un parcheggio nelle vicinanze dell'ufficio in una amena cittadina francese, ovviamente non c'e' un parcheggio manco a pagarlo, finisco con il parcheggiare a diversi isolati dall'ufficio e mi avvio a piedi, sperando che le nubi argentee che fluttuano sopra la mia testa non si preparino a scaricarmi addosso una tonnellata di grandine della dimensione di palloni da calcio.
Raggiungo l'ufficio, entro e cerco di attrarre l'attenzione della strafichissima fanciulla ignorando il tipaccio dall'aria burbera (CL) che mi apostrofa con un 'che vuole?' (almeno credo).
IO - Sono D da Amsterdam dovrei parlare con UL per una presentazione.
Ovviamente la tipa mi ignora mentre il di lei collega mi squadra attraverso gli occhiali.
CL - Chi e' che hai detto che vuoi vedere?
IO - (rassegnato) UL.
CL - Hummm.... 'spetta che vedo sei hai un'appuntamento...
Prende una cartella dal banco, si umetta il dito e comincia a scorrere l'elenco. Fast-forward di numerose ore, quando il tizio ha finalmente raggiunto la fine della pagina.
CL - No, non risulta che tu abbia un'appuntamento. Non c'e' nessuno che
si chiama D qui da noi...
IO - NO! IO sono D. E devo vedere UL.
CL - Aaaaaa... ecco...
Ripiglia a scorrere l'elenco.
CL - Ah, ecco. Vedo se e' in ufficio.
Prende un'altro elenco e comincia a scorrerlo cercando il numero di telefono giusto. Tre campionati di calcio dopo, quando ha finalmente trovato il numero di telefono, comincia a digitare i numeri, ma si sbaglia a meta' e deve riprendere da capo. Io nel frattempo ho capito che cosa rappresenta la scultura di fronte alla reception: non e' una scultura, sono i resti mummificati di un'altro visitatore, sicuramente uno di quelli che Al Zaimer qui' stava 'aiutando'. Mi salvo dalla mummificazione solo perche' UL mi vede attraverso il vetro della reception e mi recupera al volo.
UL - Ok, adesso che sei arrivato possiamo andare nell'altro ufficio, dove
si tiene il meeting.
IO - Pensavo che fosse questo.
UL - No, lo teniamo nel nostro ufficio "Energy Efficient".
IO - (dimostrandomi non molto impressionato) Che sarebbe?
UL - Yada Yada, ottava meraviglia nella tecnologia costruttiva, Yada Yada,
efficienza energetica massima, yada yada yada autosufficiente
all'80 per centro!
IO - Che cavolo vorrebbe dire?
UL - Che l'80 per cento dell'energia che viene usata all'interno dell'edificio
e' prodotta all'interno dell'edificio stesso!
IO - (preoccupato che qualcuno possa infilarmi un tubo nel didietro per
sfruttare i miei Gas Naturali) In che senso???
UL - Yada yada... energia eolica... yada yada... pannelli solari... yada
yada... alta efficienza termica...
Un bel po' di yada dopo siamo arrivati in questo ca$$o di posto, che a me sembra un normalissimo capannone. Entriamo e ci rechiamo nella sala riunioni preposta. Ed immediatamente capisco perche' il posto e' ad "alta efficienza termica": la temperatura fuori e' di -15 gradi, mentre dentro e' di -14.9.
Raggiungiamo la sala dove dovrei dare la presentazione e vengo presentato ai vari convenuti, che paiono tutti chiamarsi "rat-tat-tat-tat". O forse e' che i loro denti battevano troppo per capire che cavolo dicevano. Vado per attaccare il laptop alla presa che pero' e' gia' stracarica di adattatori.
IO - Posso attaccarmi all'altra?
UL - Hemmm... solo le prese marchiate in rosso funzionano...
Alla faccia dell'efficienza energetica... vabbe', prima di cominciare la "presentazione" propongo una pausa caffe'.
CL - (imbacuccato in 3 maglioni, cappotto, guanti di lana e chi piu' ne
ha piu' ne metta) Rat-tat-no-grat-rat il caffe' e rat-tat-tat
congelato-rat-tat..
IO - E se andassimo al bar all'angolo?
UL - Ma abbiamo un catering interno che...
IO - Il bar all'angolo ha il riscaldamento che funziona.
Tutti i convenuti balzano in piedi ululando 'rat-tat-tat-tat', che suppongo volesse dire "l'ultimo che arriva paga il conto" e si fiondano fuori con la velocita' di una tormenta di neve.
Un paio di ere glaciali e molti, molti, molti grappini dopo, sono di ritorno. Io tengo la mia presentazione imbacuccato come il Dottor Zivago cercando di ignorare il potente russare che si ode nella sala, che comunque e' strumentale nel nascondere il fatto che io del famoso progetto ne so a malapena il nome.
Il ritorno alla magione e' fatto in auto, con il riscaldamento a palla.
Davide
17/01/2009 14:19
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Daniele C. By Daniele C. posted 15/08/2008 18:38
Ai bei tempi in cui andavo in università, ho seguito un corso dove era necessario fare un progetto (C# .NET, niente meno) che interrogasse LDAP, FileSystem, etc, eravamo in tre a farlo, o meglio in due a fare, ed uno a dire che avrebbe fatto...
Progetto concluso, funzionava tutto (lo so che è strano...), ci apprestiamo a presentare la cosa al prof.
Prof - Chi parla per il progetto?
Io e L'altro che ha lavorato - LUI! - indicando il tipo che non aveva alzato un dito.
Oh, è stato veramente bravo a parlare di una cosa che non sapeva per quasi 30 minuti. Mi sa che gli si aprirà una cariera da dirigente modello...
il che dimostra che e' un genio: voi avete lavorato, e lui ha dimostrato di sapersela cavare.
Cyber By Cyber posted 20/08/2008 12:42
Mauro By Mauro posted 20/08/2008 17:18
Ho riso per mezz'ora prima di ricominciare a leggere ....... certo che il mio collega potrebbe dare una grossa mano ai francesi.
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