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Linux sul desktop?

Un'articolo di Paolo Attivissimo ha scatenato un po' di giorni fa' un po' di putiferio. In sostanza Attivissimo lamentava che il piu' grosso problema nell'applicazione di Linux sul desktop e' che la base di utenza non e' molto user-friendly.

Se vi interessa l'articolo lo potete trovare qui.

Questa e' la mia opinione sull'argomento.

Un computer e' un'arnese molto complesso, per quanto i produttori di software facciano, non c'e' modo di evitarlo. E' possibile limitare il livello di complessita' sacrificando la funzionalita', oppure si ottiene il massimo della funzionalita' a scapito della facilita' d'uso.

E la mia personale opinione e' che, nella maggioranza dei casi, lo "scopo" di un sistema non e' "portare il maggior numero di utenti verso questo strumento", a meno che tu non sia un'impresa commerciale per la quale ogni utente e' un'introito, ma quello di consentire a chi utilizza lo strumento di svolgere il proprio lavoro nel migliore dei modi. E qui' casca l'asina "svolgere il proprio LAVORO".

Ora, quando si usa un computer (o ogni altro strumento) per il proprio lavoro, bisognerebbe essere in grado di utilizzarlo. Questo vale per qualunque strumento. Provatevi ad usare un tornio a controllo numerico senza nessuna preparazione e vediamo come ve la cavate. Il guaio e' che tutti pretendono di usare un computer, mentre solo chi ne ha un vero motivo usa un tornio.

Ma c'e' un vero motivo per usare un computer?

Nella maggioranza dei casi, la risposta e' no.

Il 99.9% degli "utilizzatori casalinghi" di computer, cioe' quelli che comperano il computer al supermercato e si beccano un virus dopo 17 secondi, del computer non se ne fanno assolutamente niente. Per cosa lo usano? E-mail, internet alla ricerca di siti con tripla X gratuiti, chat, visione di DVD (sempre con tripla X), videogames (piratati ovviamente). E per questa roba non serve un computer.

Un lettore di DVD da attaccare al televisore costa circa 200 euro, una playstation piu' o meno la stessa cifra. A casa mia alla televisione e' attaccato uno scatolotto che mi serve per ricevere la televisione, a questo scatolotto e' possibile collegare una tastiera ed un mouse, ecco che ho e-mail, chat e web senza dover usare un computer. Anzi, anche meglio, perche' insieme allo scatolotto ho 270 canali, tra cui una buona selezione di canali con tripla X.

La mia opinione percio' non e' che dobbiamo rendere "piu' facile" il passaggio verso Linux, ma dobbiamo cominciare effettivamente a domandarci perche' la gente dovrebbe utilizzare un computer, indipendentemente dall'os installato. E che se non c'e' un vero motivo per farlo, e' meglio che gli "utenti" non diventino tali. E' meglio per loro ed e' meglio per noi.

Davide Bianchi
22/03/2008 00:00

I commenti sono aggiunti quando e soprattutto se ho il tempo di guardarli e dopo aver eliminato le cagate, spam, tentativi di phishing et similia. Quindi non trattenete il respiro.

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Graziano

Chiarimenti Di Graziano postato il 25/02/2009 20:40

Ho letto l'articolo di Paolo Attivissimo e anche il tuo.
Ecco cosa penso.

Attivissimo dice che il maggiore ostacolo all'utilizzo di GNU/Linux sul desktop sono proprio i suoi utenti e mi ritrovo molto nella descrizione. :-\)

Quello che Attivissimo ignora o fa finta di non vedere e' che il sistema operativo GNU non ha MAI avuto come scopo quello di fare concorrenza a nessuno, ne' tantomeno di avere piu' utenti.

Lo scopo del progetto GNU e' sempre stato da 25 anni a questa parte quello di dare a tutti gli utenti la possibilita' di usare un computer unicamente con software libero:

www.gnu.org

Il problema e' nato quando le distribuzioni piu' famose (slackware, ubuntu, debian, fedora, gentoo, redhat, opensuse, ecc.) hanno iniziato a inserire cose proprietarie (firmware, driver, software, plugin, ecc.) al loro interno o nei propri repository.

Ma non si parlava di software libero?
Allora a questo punto la domanda e' un'altra. E' giusto sconvolgere completamente lo scopo di un progetto solo perche' il (l)user di turno possa usarlo?
Secondo me no.

Si parla di compromessi ma alcuni compromessi possono essere rovinosi e non portare a soddisfare lo scopo per cui il progetto GNU e' nato:

http://www.gnu.org/philosophy/compromise.html

Per quanto riguarda la questione del nome.
Se chi ha inventato il sistema operativo l'ha chiamato GNU perche' caspita dovremmo chiamarlo "Linux" che e' soltanto un kernel (<1% del codice di una distribuzione)?

Ecco una faq interessante:

http://www.gnu.org/gnu/gnu-linux-faq.html

-- Graziano


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