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I have a plan!

A new week, a new rant. This time the underlyining cause is a little far away in time, so stick with me because is going to be a little long.

I'll begin to say that I live in a small town just outside Amsterdam, and it is like any small town that lies just outside any big city that attract most of the business and most of the peoples. Every day (more or less) while I walk towards the train station (when ice and snow prevent me to get by motorbike) I walk stright throw the center of the town.

Looong ago, I noticed that one of the thousands of shops in the center was being renovated. If I'm not mistaken, the original was selling photographic material (and there are at least other 4 similar shops nearby) and being that everybody has digital by now these shops are dying out.

Anyhoo, a few weeks later the shop re-open as a specialized "boutique" for... soap. No, I say.. SOAP! I don't know what you do, but if I need soap while I'm at the supermarket I grab some from the shelf, I don't go to a 'boutique' where the same soap costs twice as much. And indeed the place looks desrted, a few months later I see a lot of "SALE" signs and then it goes empty with a "for rent" sign on the window. A few weeks later is again under renovation. And one day I walk by and I see the next incarnation: candies...

No I mean... CANDIES? This too survives for a few months and then it goes down. After a while is again under renovation and re-opens with another new dress: muslim bakery.

I've no clue what kind of bread the arabs eat, but considering thare are at least 4 more bakeries around, it looks like a bad position. The bakery stay for a while and then it closes the door.

And a couple of weeks ago I noticed that the place was again under renovation. That made me think that somewhere there is a real estate agent that just ordered his sixth mercedes, and yesterday I saw the new shop.

Shoes. Baby shoes!

Now, once again, around there there are at least 4 different shoeshops, ok, they are not 'specialized' but what the hell... Somebody wants to bet how long will it takes to go down?

I don't want to bring bad luck to anybody, but this thing is leaving me a little perplexed. Allow me to expand: how much did all these peoples paid for all that? I mean: buy the place, renovate it, get the permits and registrations, buy the stuff etcetera... it's not cheap! Is a lot of money that has to be paid off even before you can open the door. Anybody thought "wait a sec... do I have ONE chance to make it?"

This is what is usually called common economy, somebody calls it "Business Plan", I call it "a couple of number on the back of an envelope". The idea is that before jumping into any 'adventure' you should make a couple of calculations and verify:

And if the answer to the last question is "well...." maybe (byt maybe), is better if you don't jump in. Especially if your "product" is something that cannot be returned to the supplier.

Ok, we are in a recession so it could be a momentary problem, but this should make peoples more carefull instead of jumping into it with both feet at once (seriously: soap and candies?)

Not to be accused of sciovinism, but to me it looked like all the "proprietor" (and so the peoples behind the various "plans") were women. And maybe the problem is that these peoples were following more their own hearts than the cold mathematics. But I'm still perplexed. If it is true that "behine a great man there is a great woman", how is that behind a woman with a plan there isn't a man with a calculator?

Davide Bianchi
24/03/2010 11:10

Comments are added when and more important if I have the time to review them and after removing Spam, Crap, Phishing and the like. So don't hold your breath. And if your comment doesn't appear, is probably becuase it wasn't worth it.

14 messages this document does not accept new posts

Nicoletta Cau

Off-Topic sui negozi di caramelle By Nicoletta Cau posted 18/03/2010 16:53

Quest'anno sto vivendo a Bilbao, e qui i negozi di caramelle prosperano. O meglio, sono negozi che recano l'insegna "Golosinas" e vendono tutte le schifezze ingrossa-fegato che si possano immaginare, sia sfuse (a peso) che confezionate, sia dolci che salate. Quando arrivai e notai un paio di questi negozi pensai che probabilmente avrebbero avuto vita breve, finchè poi non mi accorsi che ce n'è uno ogni 200 m, e che la sera sono tutti piuttosto frequentati.
Un modo come un altro di marcare differenze culturali.

In-Topic: in ogni paese satellite di una città c'è il locale commerciale sfigato, quello che se lo prendono solo quelli con il senso degli affari di un porcellino d'India. -- Nicoletta Cau

Luigi

Sembra che parli dell mia Ex moglie By Luigi posted 18/03/2010 16:54

Divorzio e 120K euro bruciati in 6 Mesi perche il suo SOGNO era aprire un negozio di sapone, saponette, sali da bagno e stronzate simili. E parlo di 5 anni fa quando l'economia non era ancora in crisi.

E nonostante il mondo intero le avesse fatto i conti in tasca, affermando e provando, conti alla mano, che stava facendo una mega stronzata, non c'è stato verso di farle cambiare idea.

Ancora oggi, nonostante come siano andate le cose, afferma che è stata solamente sfortuna, e questo dimostra che probabilmente i due neuroni che scontrandosi per caso le hanno dato l'idea non avevano sufficente inerzia per scontrarsi nuovamente e farle capire che forse il povero Murphy non centrava affatto.

Se poi consideri che l'idea le è venuta guardando il film Chocolat ..... è meglio stendere un velo pietoso sull'intero argomento. -- Luigi

Mistya

Dico la mia By Mistya posted 18/03/2010 17:58

Nel profondo sud dell'Italia, dove sopravvivo, è usanza delle cosche aprire i negozi più improbabili del mondo in modo da poter riciclare un po' di denaro. Rimangono aperti alcune settimane o mesi e poi chiudono. Cosė ci ritroviamo paesini di 2000 anime con 3 kebabberie o paesi di 9000 abitanti con due centri commerciali con ognuno all'interno un liutaio.
Forse le cosche dovrebbero assumere delle Amstardamiane come consulenti per negozi improbabili. -- Mistya

Lisa

magari... By Lisa posted 18/03/2010 18:15

...anche l'omino-che-controlla-il-budget si fa prendere un po' troppo dall'entusiasmo con la calcolatrice! :D

Comunque si notano cose simili anche qua. Vicino alla mia università c'è una via dove nello spazio di 200 metri ci saranno 20 fra librerie universitarie e copisterie! Alla fine il più sveglio è il tizio che si mette col banchetto davanti alla facoltà a vendere roba di cartoleria a prezzi più bassi... -- Lisa

Mike

@ Lisa By Mike posted 23/03/2010 01:15

> Comunque si notano cose simili anche qua. Vicino alla mia università c'è una via dove nello spazio di 200 metri ci saranno 20 fra librerie universitarie e copisterie!

Per le copisterie e` tipico, nel senso che cercano di stare il piu' vicino possibile alla fonte degli affari, ovvero gli universitari, e per qualche motivo non ci sono grandi gruppi che vogliono investire nel mercato delle fotocopie.
La stessa cosa per le librerie universitarie.
Allo stesso modo nelle vicinanze di centri uffici o simili e' ovvio trovare molti bar/fast food, anche se a dire il vero ne ho visti diversi chiudere e cambiare gestione, ma credo che se c'e` un McDonald ed un Burger King a distanza di 60 metri non sia per errore di calcolo.

-- Mike

Julo

Dipende dagli incentivi By Julo posted 18/03/2010 18:38

Mesi fa ero da mio fratello a Monaco (Baviera, non Montecarlo) e ho notato un proliferare di panetterie. Mi ha spiegato che è frutto degli incentivi per l'occupazione giovanile. Lė basta presentare un progetto di impresa e parte (e pare che sia una parte sostanziosa) del finanziamento te lo da il governo. Forse in Olanda è lo stesso per l'occupazione femminile.
Saluti
Julo -- Julo

Anonymous coward

Tutt'ilmondo č paese By Anonymous coward posted 18/03/2010 19:30

Nella mia città ci sono due negozi, uno di fronte all'altro, che hanno seguito un iter simile.
Il primo: ristorante gestito da persone disorganizzate e senza alcuna esperienza (tipo le comiche...); ristorante nuova gestione (dopo la prima gestione, in pochi hanno avuto il coraggio di tornare lė dentro), piccolo magazzino (si suppone).

Il secondo: Negozio di strumenti musicali (non ha avuto fortuna), sexy shop (vicino ad una stazione ferroviaria? praticamente di fronte alla fermata degli autobus piena di regazzini che ti fanno la ola e vecchiette che ti guardano storto a tutte le ore del giorno? Si, perchè la notte era chiuso). Ora è un negozio di mobilia etnica, ma non c'è mai nessuno.
Sarà, ma aprire dei negozi in una trafficata strada di passaggio, con marciapiedi strettissimi e nessun percheggio nelle vicinanze... -- Anonymous coward

Verzasoft

Che nervoso By Verzasoft posted 18/03/2010 21:37

Questi che fanno stronsate immense e io che sono qui a dirmi "ma no, rilevare quel bar che facendogli le pulci si porta a casa 10.000€ al mese di netto, è comunque un rischio".
Cosa mi trattiene? Direi principalmente il fatto che da ingenniere non ho mai fatto il barista... però...! -- http://www.verzasoft.tk

Mallin Shetland

Trovi sempre una razgione razionale By Mallin Shetland posted 19/03/2010 11:11

Hanno già fatto alcune ipotesi per cui è conveniente buttarsi in un affare spericolato votato al fallimeneto solo per perdere soldi, manca però l'unico motivo valido (a mio avviso) ed ovvio: omino-che-controlla-il-budget si porta a letto donna-che-si-lancia-nell'impresa. -- Mallin Shetland

Alberto

sarebbe bello se... By Alberto posted 22/03/2010 20:31

Sarebbe bello se fosse tutto calcolabile prima dell'apertura, per quanto pianificato il rischio d'impresa c'è sempre. Le risposte alle domande di economia spicciola sono sempre 'ni' e seguire l'istinto direi che nell'impresa è una buona partenza, altrimenti è meglio cercarsi un posto in comune. Il fatto è che fino a qualche tempo fa un commerciante poteva permettersi di sbagliare, adesso al primo errore sei fatto, e l'errore di molti (per quello che vedo in Italia) è di non considerare il parametro relativo alla propensione personale: tra saper fare il pane e venderlo potrebbe esserci una bella differenza. -- Alberto

argaar

@ Alberto By argaar posted 23/03/2010 15:36

> Sarebbe bello se fosse tutto calcolabile prima dell'apertura, per quanto pianificato il rischio d'impresa c'è sempre.

si però un conto è il rischio di impresa...un conto è come qualcuno ha riferito, l'andarsela a cercare -- argaar

robibo

a volte By robibo posted 24/03/2010 09:40

un amico frustratissimo aveva avuto un'idea simile a quella del negozio di sapone. A supporto della sua idea disse che era un tipo di attività che non era presente sul mercato. Inutile dire com'è finita, vero?
per la cronaca era un negozio di birre.
ciao D., grazie per le tue storie. -- robibo

Davide Bianchi

@ robibo By Davide Bianchi posted 24/03/2010 09:42

> per la cronaca era un negozio di birre.

Una birroteca? Avrebbe dovuto aprirla in Belgio o in Germania. -- Davide Bianchi

Luca Bertoncello

@ Davide Bianchi By Luca Bertoncello posted 24/03/2010 11:04

> > per la cronaca era un negozio di birre.
>
> Una birroteca? Avrebbe dovuto aprirla in Belgio o in Germania.

Davvero! qui ce n'e' una ad ogni angolo.
E pare che facciano anche buoni affari. Particolarmente quelli che offrono birra prodotta in casa da loro stessi. Ci ho accompagnato una volta un amico. C'era una ressa...

Ciao -- Luca Bertoncello

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