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Il Futuro del Passato

Allora, ricevo una mail da Mirko Schiavolin (che ringrazio per la segnalazione) che mi segnala il seguente articolo de "il post": https://www.ilpost.it/2021/01/07/nastri-magnetici-informatica/.

Ora, a parte che un post che riporta quanto gia' scritto da qualcun altro senza aggiungere niente non e' che valga un gran che, ma ci sono diverse imprecisioni nel testo (evidentemente chi lo ha "scritto" non ha perso troppo tempo pensandoci sopra o ricercando la materia), quindi vale la pena darci un'occhiata.

Si parla, come si capisce dal titolo, dei nastri magnetici, quei cosi che sono stati usati (e lo sono tutt'ora) per decenni nei centri di calcolo. Fino all'inizio degli anni '80, quando si voleva far vedere un "cervello elettronico" (quanto la odio questa definizione) al cinema, quello che si schiaffava sullo schermo era una bella unita' a nastro IBM.

Perche' nastri? Be', semplice. La richiesta era di avere un supporto che potesse essere scritto e letto, quindi cose come dischi in vinile non erano considerabili, e chi lo richiedeva stava gia' spendendo una gamba ed un braccio per il sistema, tanto valeva buttarci dentro anche un rene ed andare con un sistema a nastro magnetico, che costavano un botto dato che la tecnologia per produrli era abbastanza primitiva, ma risolvevano il problema in maniera semplice.

La meccanica ed elettronica dei nastri inizialmente era relativamente semplice, quello che era spaventosamente costoso era il nastro stesso. Poi, nel tentativo di aumentare la velocita' di lettura, aumentando la velocita' con cui il nastro veniva fatto girare nel lettore, si arrivo' a cose come lettori sigillati, dove dopo il montaggio del nastro, l'aria veniva aspirata via per ridurre l'attrito ed evitare che particelle di polvere potessero danneggiare il nastro mentre passava sulle testine a velocita' astronomica.

Poi... La tecnologia migliora e si cominciano a costruire dischi piu' efficienti.

E qui iniziamo un appunto. L'articolo (anche l'originale dell'Economist, che non mi sembra un gran che come giornale di tecnologia), si riferiscono ai dischi come "piu' comodi perche' non c'e' da riavvolgerli". E questo e' vero. Ma la maggiore differenza tra dischi e nastri e' che i dischi hanno una STRUTTURA DATI, mentre i nastri no.

Che vor di'? Che prima di essere usato un disco deve essere "formattato", cioe' la sua superficie viene "divisa" in settori ed ogni settore viene numerato. In questo modo e' possibile andare a leggere un singolo blocco di dati a colpo sicuro, non importa da dove si parte.

Il nastro.. No. Il nastro viene letto dall'inizio alla fine come una lunga, ininterrotta sequanza di dati. E l'unico modo per andare a leggere qualche cosa di particolare e' sapere dove si trova dall'inizio e andare avanti di una certa distanza (piu' o meno) e poi leggere. Questo richiede tempo ed una meccanica molto piu' precisa per il posizionamento del nastro e rende il nastro inutilizzabile per certe applicazioni.

Databases per esempio. Dove un "dato" si riferisce ad un altro "dato" da qualche parte. E quando vuoi rimettere insieme il tutto, devi leggere pezzi di qui' e di la', per farlo con un nastro c'e' un solo modo: leggere l'intero contenuto in memoria. Ed a quel tempo le memorie costavano un casino perche' dovevano essere fatte con componenti grossi e costosi, che occupavano un casino di spazio, consumavano un pacco di corrente e producevano un fottio di calore.

Ed ecco perche' tutte le societa' si sono concentrate sui dischi piu' che su altri mezzi di memorizzazione. Il risultato e' che i dischi, da lenti, costosi e "piccoli" (come dati memorizzati, non come spazio occupato), sono diventati il mezzo principale di memorizzazione.

Ma i nastri non sono mai scomparsi, hanno continuato ad essere usati per usi 'diversi'. Non piu' come "il" dispositivo di memoria di massa, ma come UN dispositivo. Specialmente utili quando la velocita' di accesso non ha molta importanza ma la capacita' si. Perche' la superficie a disposizione di un disco... e' quella e basta. Un nastro... puoi farlo (teoricamente) lungo quanto ti pare.

Ovviamente c'e' un limite alla lunghezza fisica del nastro, oltre una certa misura, il nastro diventa talmente pesante che si spezza quando il lettore cerca di muoverlo. Ma la tecnologia ha aiutato anche li', con materiali migliori (siamo passato dalla cellulosa ai polimeri plastici) ed una maggiore densita' di dati che consente di aumentare la capacita' senza aumentare la superficie fisica richiesta.

E quale scopo si presta bene per un mezzo di memorizzazione che ha una elevata capacita' ma una bassa velocita'? Bhe... Inizialmente erano soprattutto copie di backups, fondamentalmente perche' le copie di backup non devono essere lette e rilette ogni 5 minuti, quindi quando servono e' possibile andarsele a ricercare, ficcare dentro il nastro e leggerle con comodo.

Ed il fatto che la scrittura dei nastri richiede piu' tempo non e' un gran problema: basta che ci si metta meno di una giornata per scriverli e come supporto di backup vanno benissimo.

Ma... Il tempo passa, la tecnologia si evolve ed i dischi crescono. Vertiginosamente.

Siamo passati da dischi di pochi Megabytes a centinaia di Megabytes, poi siamo passati a vedere la 'G' di Gigabyte comparire. E poi comparire in compagnia di centinaia di suoi amici.

E con il miglioramento della tecnologia, i costi si sono abbassati drasticamente. L'esistenza di soluzioni software per la duplicazione dei dati (RAID) permette di usare dischi relativamente poco costosi come memorie di massa di alta capacita' ed alta velocita' di accesso. Al punto che, in molti casi, per il backup e' molto meglio usare dei dischi invece che dei nastri. 

Ma i nastri non sono scomparsi. Sono passati ad una applicazione ancora piu' di nicchia. Un po' come i dischi in vinile sono diventati da "audiofili" o "vintage".

Ora, l'articolo succitato qui' fa un po' di confusione e riporta:

I nastri magnetici sono comunque meno costosi e in molti impieghi si rivelano più affidabili dei dischi rigidi, che tendono ad avere vita breve a causa dell’usura delle loro parti meccaniche.

Hemmm... No. I Nastri magnetici, come supporto, sono forse meno costosi di un disco fisso, ma il nastro magnetico da solo non serve ad un tubo. Per poterlo usare, e' necessario dell'altro hardware. Il lettore per l'appunto. Hardware che e' molto costoso. Si puo' obiettare che di lettori se ne compera solo uno e poi si usano piu' nastri, ma a quel punto bisognerebbe fare un discorso piu' complesso. 

Anche i nastri hanno "parti meccaniche", che non solo sono "soggette ad usura", sono anche PIU' soggette ad usura di un disco, perche' le parti meccaniche del disco, funzionano in un ambiente sigillato e protetto dalla polvere, mentre i nastri no. A meno che non si usino dei lettori MOLTO, MA MOLTO costosi. 

Quando un disco si rompe, in molti casi la parte che si rompe non e' il "disco" in se stesso ed in molti casi e' possibile spostare i "dischi" soli e recuperare i dati. Quando un nastro si rompe... o si rompe il lettore, ed allora si spendono un sacco di soldi, oppure si rompe il nastro vero e proprio. Ed allora si dice ciao ciao ai dati che conteneva. Ma quello che succede di solito e' che il nastro si rompe mentre e' all'interno del lettore, perche' quello e' il momento di massimo stress... con il risultato che vi lascio immaginare.

D'altra parte. I dischi soffrono di stress al momento dell'accensione, quando passano da "fermi" a "in movimento" molto rapidamente. Piu' il disco rimane fermo, piu' fatica fara' a ripartire quando lo si richiede. Ecco perche' e' meglio tenere i computer sempre in funzione: si produce meno stress sui dischi. Per i nastri il problema e' limitato, perche' e' sempre possibile far "girare" il nastro a mano, sbloccandolo, prima di infilarlo nel lettore, riducendo lo stress.

Ricordiamoci poi che i nastri sono MAGNETICI, ed il magnetismo non e' eterno. In genere, nastri di oltre 7 anni, dovrebbero essere considerati quanto meno "a rischio".

Insomma quella frasetta buttata li' cosi' richiederebbe molto piu' approfondimento.

Ma l'articolo ha anche un fondo di verita': molte aziende continuano ad usare nastri magnetici, ma non come supporto di backup. O meglio, non propriamente. Quello per quale vengono usati e' archiviazione.

E voi direte: e che cappero di differenza c'e' con il backup? Ed io rispondero': parecchia.

Il backup e' una copia che viene fatta per sicurezza e dopo un po' se ne fa un'altra e dopo un altro po' le varie copie vengono 'riciclate'. Questo significa che c'e' un numero finito e relativamente limitato di dati che vengono 'tenuti' come backup. E poter accedere a quei dati alla svelta diventa cruciale in caso di disastro.

Un archivio invece, contiene dati "storici" che continuano a crescere. Ed accedre a quei dati e', in genere, non cosi' tanto importante. Certo, e' bene potervi accedere, ma non e' che vi viene in mente di controllare il fatturato di 10 anni fa ogni 5 minuti, e se proprio ne hai bisogno puoi sicuramente aspettare un paio d'ore (o giorni) per avere i risultati.

Ecco... questo tipo di applicazioni sono proprio dove i nastri hanno ancora un uso.

Se guardiamo alle varie soluzioni che sono utilizzate oggi, quasi tutti i venditori di nuvole, hanno una soluzione di 'archiviazione dati' che ha due caratteristiche: ha un costo relativamente basso per i dati ma ha un tempo di accesso molto lungo ed accedere ai dati costa.

Quale nome viene dato alla soluzione dipende dal venditore, ma il concetto e' lo stesso.

Perche' tutto questo? Bhe', in molti casi sono necessita' legali. In molti paesi c'e' l'obbligo di conservare dati finanziari per un certo numero di anni, e questa roba molto probabilmente non deve essere mai piu' usata, ma, se viene richiesta, deve poter essere prodotta. Ed invece che avere un mucchio di dischi sempre accesi che non servono ad un tubo e' molto piu' semplice avere un magazzino pieno di nastri inscatolati. Quando servono si manda il tizio con il carretto a prenderli e si caricano su un qualche disco fisso temporaneo per poterli leggere, mentre i nasti, con i dati originali, ritornano in magazzino.

Quindi, i nastri sono ancora in uso e lo saranno ancora per un po'. Fino a quando? Bhe, finche' ci saranno obblighi legali per la gestione dei dati che richiederanno la conservazione di dati per 'n' anni.

Che ne penso io? 

Che anche qui' la tecnologia sta migliorando. I supporti a stato solido (SSD) diventano sempre meno costosi. I nastri hanno ancora una certa comodita' e convenienza, finche' i costi per i supporti non superano un certo livello, poi... 

Ed aumentare la capacita' dei nastri significa cambiare COMPLETAMENTE sia il supporto (il nastro vero e proprio) e l'hardware (il lettore). Inoltre, tutti i nastri "vecchi" devono essere ri-letti e ri-scritti per poter essere letti dal nuovo sistema, e questo richiede tempo e lavoro (aka: soldi).

Vedremo la "fine" della storia dei nastri? Probabilmente si', ma non quest'anno.

Ora la domanda e': perche' continuare a riversare soldi in questa tecnologia? E qui non ho una vera risposta. 

Ok, c'e' ancora un uso per la tecnologia in questione, come detto sopra, ma a che scopo continuare ad evolverla?

Come detto precedentemente, non e' che se, di botto, aumenti la capacita' dei nastri, ti limiti a comperare i "nuovi" nastri e sei a posto, si tratta di cambiare tutto E rifare tutti i nastri vecchi (assumo che si voglia avere un sistema omogeneo, e non avere ennemila diversi formati e tipo di nastri per motivi di semplicita' di gestione). E l'hardware vecchio e' al 99% una perdita secca. I nastri di una certa eta' sono tranquillamente da buttare, e l'hardware, senza nessuno che produca i nastri, diventa rapidamente inutile.

Quindi... ??

Insomma, da una parte capisco e dall'altra parte no. Io, per conto mio, continuo ad usare una volgarissima Synology con dischi relativamente vecchi, ma tutt'ora funzionanti. Per il mio piccolo, funziona.

Davide Bianchi
11/01/2021 11:43

I commenti sono aggiunti quando e soprattutto se ho il tempo di guardarli e dopo aver eliminato le cagate, spam, tentativi di phishing et similia. Quindi non trattenete il respiro.

15 messaggi this document does not accept new posts

Daniele Levi

Di Daniele Levi postato il 11/01/2021 12:22

Chissà com'è, mi è subito venuta in mente una certa TAPELIB SONY.... :-\)

-- Chi conosce tutte le risposte non si è fatto tutte le domande.

Davide Bianchi

@ Daniele Levi Di Davide Bianchi postato il 11/01/2021 12:29

Chissà com'è, mi è subito venuta in mente una certa TAPELIB SONY.... :-\)

Si', pensando che se quella tapelib fosse stato invece un volgare pc con una batteria di dischi in raid, collegato via NFS/SMB/FTP... non ci sarebbero stati tanti problemi.

 

-- Davide Bianchi

Anonymous coward

Di Anonymous coward postato il 11/01/2021 14:03

Sono d'accordo con quasi tutto quanto detto in questo post. Un aspetto importante dei nastri (e anche dei supporti magnetici e/o ottici rimovibili) che però si tende spesso a dimenticare è la loro natura off-line. Se da un lato questo è uno svantaggio (bisogna fisicamente cercare il supporto coi dati di interesse ed inserirlo nel lettore, a meno che non si usi una libreria), per contro ha il grande pregio di mettere al riparo i dati da errori accidentali. Infatti, se il supporto non è inserito, non è possibile cancellare o alterare i dati e, anche se è inserito, molti tipi di cartucce hanno un "interruttore" per impedirne la scrittura a livello hardware (come con i vecchi floppy disk). Con l'emergere di ransomware e altri attacchi informatici, rendere fisicamente impossibile la cancellazione o alterazione dei dati non è cosa di poco conto, specialmente in un contesto come quello dell'archiviazione a lungo termine discusso nel post.

-- Anonymous coward

Anonymous coward

@ Anonymous coward Di Anonymous coward postato il 14/01/2021 17:34

 

 Con l'emergere di ransomware e altri attacchi informatici, rendere fisicamente impossibile la cancellazione o alterazione dei dati non è cosa di poco conto, specialmente in un contesto come quello dell'archiviazione a lungo termine discusso nel post.

 

Ehm... mai sentito parlare di Centera?

 

-- Anonymous coward

Davide Bianchi

@ Anonymous coward Di Davide Bianchi postato il 15/01/2021 07:11

rendere fisicamente impossibile la cancellazione o alterazione dei dati

Ehm... mai sentito parlare di Centera?

A parte quello, puoi sempre disabilitare la scrittura sui dischi. E si', si puo' fare a livello hardware.

 

-- Davide Bianchi

Daniele Levi

@ Davide Bianchi Di Daniele Levi postato il 15/01/2021 10:54

>> A parte quello, puoi sempre disabilitare la scrittura sui dischi. E si', si puo' fare a livello hardware.

Ecco, ammetto che questo non lo sapevo...

 

 

 

-- Chi conosce tutte le risposte non si è fatto tutte le domande.

Cimpy

Di Cimpy postato il 11/01/2021 14:11

Coi nastri, poi bisogna tenere pronta la matita per quando scarrucolano e devi riavvolgere la cassetta...

 

 

 

... Ah no, non quei nastri!

 

:D

-- Cimpy

Messer Franz

Di Messer Franz postato il 11/01/2021 14:28

...mi hai fatto ricordare quando i floppini sono diventati i flopponi, ma sono morti subito causa l'arrivo dei CD (e secondo me del nome schifoso, cioè, "flopponi"? Inventatevi un soprannome decente!)...e il mio primo PC (1998) con Windows 95.c e BEN 140 GB (o 160? Ho dei dubbi) di Hdd...ma d'altra parte la RAM era di 256mb, chi può desiderare di più?

-- Messer Franz

Francesco Da Riva

Di Francesco Da Riva postato il 11/01/2021 14:59

Bellissima la ricostruzione storica ma non concordo sulle conclusione.

Lo Standard LTO è uscito nel 2000 da allora il nuovi lettori hanno sempre rispetatto la regola di poter leggere almeno le due generazioni precedenti di nastri.

La persistenza minima garantita, su nastri che rispettino il massimo numeri di cicli di utilizzo, è di 15 anni.

Altra cosa fondamentale: nessun rasomware riesce ad attaccare un nastro, un backup in linea è sempre vulnerabile.

Un backup in cloud, ben configurato, è ottima cosa, molto meno vulnerabile di qualsiasi soluzione in linea di casa, ma affiancargli dei backup su nastro aumenta non di poco la resistenza agli attacchi.

 

-- Francesco Da Riva

D'oh?

Di D'oh? postato il 11/01/2021 15:26

Ma quando i nastri andranno a morire, i giornalastri la smetteranno di sparar minchiate a nastro?

-- D'oh?

Anonymous coward

Di Anonymous coward postato il 11/01/2021 16:06

Apro una parentesi, dai contenuti deve essere lo stesso articolo che vedo pubblicato ogni tot anni ormai da fine anni'90....

Probabilmente perchè parlare di nastri a una platea di newbie che si è formata sui cataloghi hardware della stagione in corso fa molto figo "vecchia scuola".

-- Anonymous coward

Anonymous coward

Di Anonymous coward postato il 11/01/2021 19:46

Mi tornano in mente i vecchi tempi con il Commodore 64, e la superiorità dell'unità floppy 1541 rispetto alle cassette e al Datassette!

Riguardo il discorso di continuare ad evolvere la tecnologia dei nastri o no, basta pensare a quello che è successo con i cd e i dvd: il tentativo di evolverli ulteriormente con il bluray non è andato lontano...

-- Anonymous coward

Thomas

Di Thomas postato il 12/01/2021 00:09

<i>a parte che un post che riporta quanto gia' scritto da qualcun altro senza aggiungere niente non e' che valga un gran che</i>

Piu' che un Post, stavolta, e' un RePost! :D

Battute a parte, come testata generalista rimane la crema del settore in Italia. Son bravi, di solito.

-- Thomas

Francesco Avellis

Di Francesco Avellis postato il 09/04/2021 20:09

Confermo in pieno quanto scritto purtroppo molti non lo hanno ancora capito io da parte mia utilizzo un synology vecchio di 10 anni e va ancora bene tenere il backup su un supporto nel cassetto sperando che tra 10 ANNI funzioni ancora ė un rischio troppo grande ricordo quando salvato alla fine degli anni 90 i dati su un cdrom masterizzato da 640mb che mi avevano spacciato avere una durata di 100 anni bene quei supporti tenuti nella loro custodia sono ormai illeggibili da anni e se non avessi provveduto per tempo a passarli su di un altro supporto più recente bye bye archivio!! da allora quando posso in genere ogni 4 o 5 anni faccio un riversamento dell'intero archivio perché non si sa mai e una vita di lavoro racchiusa su un supporto digitale vale molto anzi troppo...

-- Francesco Avellis

bio

Di bio postato il 29/04/2021 14:32

io 2 anni fa ho installato un LTO per gestire i backup settimanali che prima facevo su disco.. mi trovo meglio perchè lo spazio occupato dai nastri è limitato..i dischi ormai occupavano uno spazio identificabile in metri cubi..

backup giornaliero con veeam su unità disco e una volta a settimana prende l'ultimo backup e lo mette su cassetta..(LTO da 6 tera, riempito al 80%) una volta al mese la cassetta viene messa in cassaforte all'esterno dell'azienda..

nello scenario peggiore (le locuste etc etc) perdo un mese di lavoro...

-- bio

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